Economia circolare e moda: il ruolo centrale del Tipper

Economia circolare tessile

Non sarà mai economia circolare perfetta se al centro di questa non ci sei tu, caro Tipper, che sei l’inizio e la fine del cerchio della moda sostenibile

Dopo un titolo come questo ti sarai posto probabilmente due domande; la prima è “perché mi stai dando del Tipper senza neanche conoscermi?”, la seconda è “perché tutta questa responsabilità su di me?”.

Per poterti rispondere dobbiamo prima fare una brevissima introduzione sul significato di economia circolare. Secondo il Parlamento Europeo l’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

Grazie a questo sistema si estende il ciclo di vita dei prodotti, riducendo al minimo i rifiuti. Quando un prodotto ha concluso la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reinseriti, dove possibile, nel ciclo economico generando ulteriore valore.

L’aspetto affascinante dell’economia circolare, contrapposta all’economia lineare, è che potremmo fare insieme un esercizio di immaginazione e pensare di disegnare questo cerchio con il goniometro (vi ricordate quel pericolosissimo strumento scolastico?) partendo dall’alto e scendendo verso destra. Una volta arrivati a meta cerchio la parte difficile è risalire e ricongiungere i due capi. Per il mondo della moda è la stessa cosa e il nodo nel punto più basso del cerchio sei proprio tu.

Non sentirti sotto pressione, ora ti spieghiamo...

Sì, perché mentre la produzione è lineare e va via liscia, l’abbigliamento prodotto passa la maggior parte della sua vita con te che lo hai acquistato. Quanto questo possa durare dipende chiaramente anche dalla sua qualità (ci torneremo su questo aspetto) ma ci sarà un momento in cui dovrai dirgli addio. Ecco che qui siamo a un passo dal chiudere il circolo. È il tuo momento per diventare un Tipper e dare vita all’economia circolare nella sua forma perfetta.

Ovviamente per far si che tutto sia reale e fattibile c’è bisogno che ci sia una filiera produttiva con attori esperti e capaci che, grazie a investimenti in tecnologia ma soprattutto attenzione vera alla sostenibilità, siano in grado di rigenerare i tuoi vecchi capi, dando un senso al tuo primo passo.

Ora entriamo un po’ nel tecnico e poi torniamo a noi…

Il giro infatti inizia nuovamente dai Filatori che, lavorando i capi ricevuti, sono in grado di creare del nuovo filato rigenerato. Il loro lavoro però non basta perché qualcuno deve comprare questo filato per creare dei nuovi tessuti, anch’essi rigenerati. Ecco che qui entrano in gioco i Tessitori, industrie tessili specializzate nella creazione di tessuti con un occhio attento alla sostenibilità e con una grande propensione all’innovazione.

Ora però questi tessuti devono trasformarsi in qualcosa di nuovamente indossabile e soprattutto che rispecchi i tuoi gusti, anche perché devi sostituire quel capo a cui hai dovuto dire addio. All’ultimo step del processo produttivo tocca ai Brand di moda scendere in campo e creare abbigliamento fashion e di qualità con i tessuti rigenerati. Infine, ci vuole anche qualcuno che te li faccia trovare questi capi rigenerati per permettere di ricominciare, anzi di proseguire il circolo.

In tutto questo percorso ci sono ovviamente tante variazioni sul tema e tante possibilità di allargare il raggio del cerchio e posticipare sempre più il fine vita dei tuoi capi, dall’upcycling al riuso.

Se sei arrivato fini qui a leggere sei già entrato nella nostra personale lista dei preferiti. E ora finalmente possiamo rispondere alle due domande iniziali...

Alla prima ti rispondiamo dicendoti semplicemente che per noi tutti sono dei Tipper potenziali che hanno solo bisogno di essere coinvolti in qualcosa. Qui ti spieghiamo come diventarlo ufficialmente, ma se hai bisogno di più tempo ci basta che ogni tanto leggi qualcosa che scriviamo in attesa della scintilla.

Alla seconda ti abbiamo risposto all’interno del testo. La realtà è che senza di te è tutto più difficile ma soprattutto, e di questo noi ne siamo convinti, è meno divertente e coinvolgente.

Lettere di sostenibilità

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