Lavare e stirare sostenibile: i tuoi capi ti ringraziano

Essere un Tipper significa anche aumentare il più possibile la durata e la qualità della vita dei tuoi capi di abbigliamento, senza rinunciare a uscire di casa sempre in ordine. Lavare e stirare sostenibile sono due azioni molto semplici ma importanti.

Come sapete (in realtà potreste anche non avere idea di chi siamo, in caso ci presentiamo prima così giustifichiamo questa confidenza) in Atotus cerchiamo di dare nuova vita ai capi usati insieme a tutti gli attori del circuito, compreso te. Questa è una delle vie di sostenibilità nel mondo della moda; tra queste c’è anche il movimento del “Io non stiro”. E voi? Ne fate parte per essere sostenibili o per la poca voglia? E se non stirate siete comunque presentabili?

Siamo partiti da questo dilemma per parlare di come lavare e stirare in modo sostenibile, rispettando sia l’ambiente che i tuoi capi, magari restando comunque in ordine. Andiamo in ordine cronologico e partiamo dai lavaggi cercando di non annoiarvi troppo con approfondimenti tecnici su prodotti e modalità di utilizzo. Premettiamo che ci siamo letti tanti articoli sul tema e abbiamo cercato di sintetizzare il tutto unendolo all’esperienza personale. E ora vediamo come lavare e stirare sostenibile

Lavaggio sostenibile: alcuni consigli e qualche trucco

Lava meno 
Questa è pura matematica per cui è facile da spiegare. Se laviamo un capo dopo un solo utilizzo e poi cominciamo a lavarlo dopo tre abbiamo un risparmio del 66% di acqua, detersivi ed energia. In più farai del bene alle fibre dei tuoi capi che si indeboliscono a ogni lavaggio. Non approfittartene perché sostenibile non vuol dire poco pulito, quando c’è bisogno lava!

Lava a freddo   
Un altro po’ di matematica: circa il 90% dell’energia consumata dalla lavatrice serve per riscaldare l’acqua; uno studio norvegese (SIFO) ha calcolato che 10° di temperatura dell’acqua in meno portano a un risparmio di energia di circa 20%. Il costo/energia per famiglia annuo in Italia, relativo alla lavatrice, è di circa 280 euro. Se non lo fai solo per l’ambiente fallo anche per la tua bolletta. Non lavare ad alta temperatura, riuscirai comunque a disinfettare i tuoi capi anche a 30° e loro saranno anche meno stressati.

Chiaramente per sporchi particolari si può fare uno strappo alla regola, magari pretrattando la macchia, così da non uscire con delle belle patacche sulla camicia.

Usa detersivi biologici e prodotti naturali          
Un altro degli aspetti impattanti nel lavaggio è quello relativo ai prodotti. Buona parte dei detersivi classici contengono derivati del petrolio (come Sles e Sls) che fanno una bellissima schiuma ma che sono decisamente nocivi una volta scaricati. Ci sono tante alternative biologiche e biodegradabili che, se si leggono bene le etichette, evitando per esempio quelle le due sigle sopra, possono diminuire l’impatto sull’ambiente.

Insieme ai detersivi ci sono altri prodotti naturali utili come, per esempio il percarbonato di sodio che può essere utilizzato sia per smacchiare i tessuti (con lavaggi a 60°) che per igienizzarli (con lavaggi a 30° per tutte le fibre tranne lana, seta, lino e pelle). Al posto dell’ammorbidente potrete utilizzare l’acido citrico, vi basterà versarne 50g in 500ml d’acqua in una bottiglia; per ogni lavaggio la dose è di circa 100ml. Infine, per le macchie, sia il percarbonato che il bicarbonato con diverse miscele a seconda della tipologia di macchie sono degli ottimi rimedi.  

Ci sarebbero tanti altri piccoli consigli che però vi lasciamo cercare da qualche altra parte se no non lasciamo spazio agli altri. Quindi, parliamo della stiratura.

Stirare sostenibile: sosteniamo l’ambiente ma restiamo presentabili

Stendi bene      
Per avere qualche possibilità di non stirare il primo passo è la centrifuga: mai superare gli 800 giri. Una volta tolti fuori i capi sbattili bene più volte; a questo punto puoi stenderli ma prima mettili al contrario per evitare che il sole possa scolorirli. Se utilizzate le mollette state attenti alla posizione in cui le mettete, cercate sempre di piazzarle nei lati e in linea con le cuciture. Con questo mix di piccoli accorgimenti potrete avere la maggior parte dei vostri capi pronti all’uso.

Attenti ai materiali        
Ogni tessuto ha il suo livello di sopportazione alla stiratura per cui occhio sempre alla temperatura. Utilizza un panno umido nel mezzo per i più delicati e per quelli sintetici, sempre mettendoli al rovescio, mentre per esempio sulla seta puoi utilizzare un foglio di carta velina.              

Come e quando stirare 
Se proprio devi stirare l’opzione a vapore è sicuramente meno rischiosa per i capi e meno dispendiosa. Inoltre, prova a stirare quando i panni sono ancora in minima parte umidi per evitare bruciature, scioglimento delle fibre sintetiche e formazione di aloni lucidi. Infine, non fare movimenti circolari con il ferro per evitare di allungare il tessuto.

In generale possiamo concludere con questo assioma: se riesci a compiere questi piccoli gesti con forza di volontà, tutelando l’ambiente, e in più esci di casa ordinato e profumato allora ti puoi vantare in giro e trasmettere le tue buone pratiche. In caso mancasse il secondo aspetto meglio evitare.

A parte gli scherzi sai che puoi iniziare piano piano perché, come diciamo sempre, la sostenibilità è un processo di cambiamento che avviene per tempo, passo dopo passo. Be a Tipper.

Lettere di sostenibilità

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